Il tuo carrello è attualmente vuoto!
Presentazioni di “Scalando il cielo” a Roma e Napoli
Di Gino Perri
Le presentazioni del mio libro, a Roma il 10 e a Napoli il 13 maggio, sono andate bene, emozionanti e commoventi.
Varie casualità, come ad es. a Napoli la scossa di terremoto – che ha provocato un grande traffico, e un po di “delirio” nel trasporto pubblico -, hanno ridotto la partecipazione prevista, che, comunque, é stata molto dignitosa.
Interessanti e stimolanti le discussioni e la voglia di ritrovarsi a continuarle quando uscirà la 2a parte.
A Roma c’erano varie persone del mio paesello
, Scala Coeli (Cs), fra cui la mia “fidanzata” platonica che non vedevo da 61 anni
In tutt’e due i posti, ci sono stati interventi di relatori come Pasquale Tridico , Guido Viale, Stefano Zago e l’editore della Casa Editrice Karl&Rosa Nando Simeone, che ci hanno dato importanti contributi.
A Napoli abbiamo portato la nostra solidarietà (e il libro) a Nives Monda, sotto attacco x aver manifestato il suo sostegno al popolo Palestinese.
Ringrazio di cuore, anche le/gli altre/i presenze collaborative: Maria Santarossa, la #libreriaanomaliaLeonardo De AngelisGiovanna Russo.
Sono contento tantissimo, perché sto verificando di aver fatto una “cosa” bella e utile
Ne ho approfittato per rivisitare un po di tutt’e 2 le città, ma Napule é… mille culture
Venerdi 16 le presentazioni saranno a Bussero, domenica al Circolo Arci Grossoni di Milano, il 20 e 21 a Bolzano e poi altre
Circolo MetromondoEventi MetromondoTeleambiente#libreriaAnomalia#metromondo#karlerosa#follower#noallaguerra#1maggio#mettereinevidenza#maydayparade2025
Recensione del libro “Scalando il cielo-autobiografia di un operaio sognatore”
Di Daniele Biacchessi
“Scalando il cielo” di Gino Perri non è una autobiografia, neppure un saggio politico, un romanzo di formazione.
È la storia di un uomo che ha scalato il cielo dalla Calabria alla Milano operaia, scegliendo la politica dal basso, quella che non si fa più, dei fatti concreti, e il sindacato di base che non fa compromessi o finti accordi.
La vita di Gino Perri corre parallela con la storia di una parte del paese che sognava un cambiamento radicale, una trasformazione culturale, la ricerca di un pensiero critico, un’opposizione ai modelli di sviluppo capitalistici.
Quel cambiamento purtroppo non c’è stato, ma rimangono i sogni e le idee di una generazione che voleva non solo scalare, ma anche assaltare il cielo. Leggere questo libro è come sfogliare le pagine di un diario, dove le parole annodano date, luoghi, fatti e perfino orari.
Qui non c’è il rammarico di una sconfitta.
Qui c’è il coraggio e la forza di un uomo libero che ancora oggi dimostra quanto la solidarietà sia il vero modello politico da seguire.
Presentazione del libro “Israele Palestina”
Di Redazione Karl&Rosa
Ieri, venerdì 28 Marzo, si è svolta presso la libreria Tomo in Via degli Etruschi, 4 a San Lorenzo (Roma), la prima presentazione del libro “Israele Palestina, NO al genocidio, SI alla soluzione binazionale” scritto da Nando Simeone.
L’incontro è stato introdotto da Germano Monti (attivista per i diritti umani) ed ha visto la partecipazione, oltre dell’autore Nando Simeone, del giornalista italo-siriano Fouad Rouehia e della giornalista italo-palestinese Alba Nabulsi.
Interessante il dibattito che si è sviluppato grazie agli interventi dalla sala, con una visione quasi unanime sulla necessità della “soluzione binazionale” quale unica possibilità di uscita per la drammatica situazione in cui sta vivendo il popolo Palestinese.
Recensione del libro “Israele Palestina: No al Genocidio, Sì alla Soluzione Binazionale”
Di Leonardo De Angelis
Il libro Israele Palestina: No al Genocidio, Sì alla Soluzione Binazionale si inserisce in un dibattito tanto urgente quanto drammaticamente attuale. Con una prospettiva marxista ecosocialista, il volume si propone di decostruire la narrazione dominante sulla questione israelo-palestinese, offrendo un’analisi critica e radicale delle cause profonde del conflitto. Non si tratta solo di una denuncia dell’occupazione e delle violenze perpetrate contro il popolo palestinese, ma di una riflessione più ampia sul ruolo del capitalismo, dell’imperialismo e delle lotte di classe nel determinare gli equilibri di potere nella regione.
Un’analisi fuori dal coro
Nel panorama mediatico occidentale, il conflitto israelo-palestinese viene spesso ridotto a uno scontro etnico-religioso o a una questione di “sicurezza” per lo Stato di Israele. Questo libro, invece, ribalta questa visione e mostra come il sionismo abbia operato storicamente come un progetto coloniale d’insediamento, sostenuto dalle potenze imperialiste per garantire la stabilità dei loro interessi geopolitici. L’autore, Nando Simeone, raccoglie nel libro articoli di diversi giornalisti – tra cui intellettuali palestinesi e israeliani impegnati nella lotta contro il colonialismo – che dimostrano come la resistenza palestinese venga criminalizzata, mentre la sistematica oppressione israeliana viene spesso occultata dai media mainstream.
Il testo si concentra sulle contraddizioni interne a Israele e sulle dinamiche globali che alimentano l’oppressione, sottolineando il declino dell’egemonia statunitense e il ruolo delle guerre commerciali nell’inasprire le tensioni. La repressione nei territori occupati, l’espansione delle colonie e la violenza quotidiana contro i palestinesi vengono analizzate nel contesto più ampio della crisi del capitalismo globale e del fallimento delle potenze occidentali nell’affrontare le sfide economiche ed ecologiche.
Il 7 Ottobre e le sue conseguenze
Un evento che ha segnato drammaticamente la recente escalation del conflitto è l’attacco del 7 ottobre, un massacro di civili che non può essere ignorato né giustificato. Tuttavia, il libro evidenzia come la risposta di Israele, caratterizzata da bombardamenti indiscriminati, assedi e atti di punizione collettiva contro l’intera popolazione palestinese, rappresenti una reazione sproporzionata e una violazione del diritto internazionale. La tragedia di quella giornata non può essere utilizzata per legittimare una politica di annientamento, né per giustificare la negazione del diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione e alla giustizia.
L’importanza del contributo degli autori
Uno degli elementi di maggior valore di questo libro è la pluralità di voci che lo compongono. Nando Simeone ha raccolto e curato articoli di intellettuali palestinesi e israeliani impegnati nella lotta contro il colonialismo sionista, offrendo una prospettiva articolata e profonda sulle radici del conflitto. Gli scritti selezionati non si limitano a descrivere l’oppressione nei territori occupati, ma analizzano anche le contraddizioni interne a Israele e il ruolo delle potenze occidentali, in particolare degli Stati Uniti, nel perpetuare la violenza. Questa ricchezza di contributi consente al lettore di comprendere le diverse sfaccettature del conflitto, andando oltre le semplificazioni e i pregiudizi diffusi dai media mainstream.
Il contributo del marxismo ecosocialista
Uno degli aspetti più innovativi del libro è l’approccio ecosocialista, che lega la questione palestinese alla crisi ambientale e alla logica espansionistica del capitalismo. L’autore sostiene che il sistema attuale, basato sul profitto illimitato e sulla distruzione delle risorse naturali, non sia compatibile con una soluzione giusta e sostenibile. Come nella Comune di Parigi analizzata da Marx, il potere non può essere semplicemente riformato: deve essere radicalmente trasformato per garantire giustizia sociale ed equità ecologica.
Un’opera necessaria per un dibattito autentico
L’introduzione di Alba Nabulsi arricchisce ulteriormente il volume, fornendo una prospettiva militante e culturale che permette di comprendere la complessità della lotta palestinese. La sua esperienza accademica e sul campo offre al lettore strumenti essenziali per interpretare il conflitto al di fuori degli schemi imposti dalla propaganda occidentale.
In definitiva, Israele Palestina: No al Genocidio, Sì alla Soluzione Binazionale è un libro imprescindibile per chiunque voglia approfondire la realtà della questione palestinese senza filtri ideologici imposti dal potere. Un’opera che non si limita alla denuncia, ma che offre una visione alternativa e radicale di futuro, basata sulla giustizia, sull’autodeterminazione e sulla necessità di superare le logiche capitaliste che perpetuano il conflitto.
Venerdì 6 dicembre 2024: prima presentazione del libro “In guerra con Tale” di Marisa Manno.
Di Marisa Manno
L’evento è avvenuto nella sala della biblioteca comunale di San Donato, in provincia di Lecce, alla presenza del sindaco Alessandro Quarta, del consigliere delegato alla biblioteca Antonio Luceri e di decine di cittadine e cittadini dello stesso paese ma anche di Lecce e di altri paesi vicini.
Il prof. Maurizio Nocera, poliedrico intellettuale salentino, scrittore, poeta, storico e ricercatore, ha introdotto la serata parlando del romanzo storico, tipologia scelta dall’autrice per il suo lavoro e della forma dialogica che spesso contraddistingue le narratrici femminili. Si è soffermato sull’importanza di trattare il tema del colonialismo e della guerra, soprattutto in un momento come quello attuale in cui gli eventi rischiano di portarci verso un altro conflitto mondiale enormemente più disastroso. “Il colonialismo non è affatto terminato,” ha affermato Nocera “prosegue l’aggressione di superpotenze e potenze regionali per accaparrarsi risorse e territori”.
Ha dato poi la parola al consigliere Luceri che ha sottolineato l’importanza di conservare e trasmettere la memoria di quanto è accaduto nel periodo analizzato dall’autrice e soprattutto del vissuto dei nostri stessi concittadini che spesso, malauguratamente, tendiamo a trascurare.
L’editore Nando Simeone ha parlato degli obiettivi della Casa Editrice Karl&Rosa da lui diretta, della necessità di recuperare documenti e analisi compiute da storici ed intellettuali del secolo scorso e dell’800 per leggere correttamente il presente. In questa direzione si collocano anche narrazioni degli eventi che hanno interessato il nostro passato e che influenzano ancora la nostra vita attuale.La serata è proseguita con domande all’autrice che ha espresso il proprio rammarico per non aver raccolto in tempo le testimonianze di Vittorio, il personaggio principale del libro. Il lavoro di ricostruzione di quel pezzo di vissuto, che va dal 1938 al 1946, è stato piuttosto lungo ed ha compreso ricerche negli archivi locali, lettere alla Croce Rossa Internazionale di Ginevra, all’Archivio di Stato, al Campo di Concentramento di Zonderwater, in Sudafrica, letture di libri pubblicati sull’argomento e ricerche online. “Sulla rete” ha affermato l’autrice “si trovano tantissimi diari di prigionieri, racconti autobiografici, studi relativi a quel periodo, fotografie e filmati. Se si vuole sapere davvero si trova moltissimo”.
L’autrice ha spiegato perché la scelta di Tale nel titolo. Tale è naturalmente Vittorio Manno, ma Tale erano tutti i soldati così nominati sui fogli militari. Quindi, uno come tanti, uno delle centinaia di giovani chiamati a prestare il servizio militare e poi a combattere in difesa della patria.
Per questo il personaggio di Vittorio è circondato da un gruppo di genieri pugliesi e un napoletano con i quali condivide vicende e problematiche.
Il prof. Nocera non ha mancato di fare domande “difficili” all’autrice come quella sulla scelta di parlare poco delle donne in tutta la sua narrazione. ”In realtà” risponde l’autrice “questo è un libro ‘gemello’ del precedente lavoro ‘La Lenarda’ che tratta dello vicende dello stesso periodo, dal punto di vista di Giulia. Quindi, tutto al femminile”.Un’altra domanda “difficile” riguarda il prossimo lavoro. L’autrice scriverà dell’esperienza che ora la tiene impegnata in un collettivo di Donne per la Palestina? “Concentriamoci sulle cose da fare oggi,” risponde Marisa Manno “è importante ora informare su quello che sta accadendo a Gaza, in Cisgiordania, in Libano e in Siria. Cerchiamo di farlo dando la parola direttamente a chi cerca di sopravvivere in quella situazione disastrosa. Vi sono giovani donne, presenti anche in questa sala, che potranno scrivere di questo”.
Il sindaco chiude l’incontro ribadendo il suo impegno a sostenere tutte le iniziative culturali che caratterizzano il paese di San Donato come “città d’arte”, ancor più convintamente quando un libro si riferisce proprio alla storia dei concittadini e al territorio.
Recensione del libro “In guerra con Tale” di Marisa Manno
Di Verena Del Pinto
Premessa
Vittorio Manno era un giovane nato in un piccolo paese del sud, San Donato, in provincia di Lecce. Figlio di padre muratore, aveva perso la mamma a tre anni e aveva vissuto la propria fanciullezza seguito nei limiti del possibile dalle sorelle maggiori che erano impegnate nei lavori agricoli e nelle faccende domestiche. Il parroco del paese, conoscendo la condizione della famiglia, per gentilezza lo aveva chiamato a fare il sagrestano in modo che restasse nel paese e potesse prendersi cura dei propri cari. Abitavano i una piccola casa di due stanze, proprio a fianco alla chiesa, dentro una corte dove si erano sistemate altre cinque famiglie.
Il ragazzo aveva vissuto liberamente, passando molto tempo per strada come facevano tutti i suoi coetanei poveri. Aveva frequentato la scuola fino alla seconda elementare e sapeva leggere e scrivere. Poi aveva dovuto trovarsi un impegno per imparare un mestiere. Aveva perciò frequentato le diverse botteghe artigiane del paese: quella del falegname, quella del calzolaio e quella dell’elettricista che si presentava come l’attività del futuro.
Aiutava anche il padre in alcune mansioni legate al suo impegno come sagrestano e frequentando spesso la chiesa aveva incontrato Giulia che seguiva con assiduità le
funzioni religiose insieme alla sua famiglia. Era stato amore a prima vista. Amore tenuto segreto perché il padre di lei, Leonardo, non aveva nessuna intenzione di permettere che la figlia frequentasse un ragazzo che non aveva “né arte né parte”. Aveva ben altri piani. Era sì un contadino ma col suo tenace lavoro ed una forza fisica fuori dal comune era riuscito a comperare dei terreni che lo mettevano in una condizione economica abbastanza tranquilla. Sperava perciò per Giulia un avvenire ancora migliore.
I due ragazzi invece erano pronti a lottare per difendere i propri sentimenti e, in seguito a contrasti ancora più violenti tra la ragazza e il padre, decisero di fuggire insieme.
Una vergogna e una ferita senza pari per Leonardo che chiese al sagrestano di suonare le campane a morto perché ormai considerava sua figlia perduta per sempre.
Vittorio e Giulia si trovarono un alloggio e un lavoro. Lui lavorava come elettricista quando lo chiamavano e lei come tabacchina in una fabbrica di tabacco a Lecce.
Ebbero una bambina, Maria, che purtroppo morì da piccola. Ci vollero molti mesi prima che Leonardo facesse pace con Giulia e offrisse a Vittorio la possibilità di lavorare in campagna con lui.
Poi, Giulia rimase incinta una seconda volta e nacque una bimba a cui dettero nuovamente il nome Maria.Il romanzo
E’ qui che inizia la storia che l’autrice racconta nel romanzo “In guerra con Tale”.Tale è naturalmente Vittorio che come migliaia di giovani, tutti definiti Tale dall’Amministrazione Militare, viene chiamato a svolgere il servizio militare a Trani e successivamente a Bengasi, nella “Quarta Sponda” dell’Impero d’Italia.
Qui Vittorio segue l’addestramento militare nel corpo del Genio e diviene radio-telegrafista. Conosce e si lega con altri giovani conterranei con i quali condividerà prima la scoperta della vita coloniale in Africa e poi la dolorosa esperienza della prigionia.
L’entrata in guerra dell’Italia a fianco della Germania, il 10 giugno 1940, frantuma il sogno di rientrare nel suo paese, San Donato di Lecce, e ricongiungersi con la sua Giulia.
Viene catturato dagli inglesi alla fine del 1940 e passa i primi mesi nei campi di prigionia in Egitto, poi in Sudafrica e, infine, in Scozia dove viene trattenuto come prigioniero fino al marzo 1946, ben dopo la fine della guerra in Europa.
L’autrice ha ricostruito le diverse tappe del protagonista attraverso ricordi personali, ricerche in archivi, siti italiani e internazionali, lettura di diari di militari o parenti degli stessi e grazie a numerose fotografie inviate da Vittorio a Giulia.
L’intento non è solo raccontare quel tratto di vita del padre ma di una più vasta comunità del sud italiano illusa dalle roboanti promesse di benessere del fascismo e precipitata nella assurda realtà della guerra e nell’ amara esperienza della prigionia.
Il racconto è concepito come narrazione di quanto il protagonista e il gruppo degli amici genieri potevano sapere, non solo per esperienza personale ma anche attraverso
i giornali e la radio a cui potevano accedere.
L’autrice tuttavia ha inserito date e fatti accaduti durante la Seconda Guerra mondiale per mantenere un quadro di riferimento storico, se pur approssimativo.2ª giornata-studio per Maurizio Federico – Lotte operaie e contadine: Lazio sud e Caserta
Di Romeo Fraioli
2ª GIORNATA-STUDIO Si è svolta sabato 4 maggio la seconda giornata di studio in onore del giornalista, politico e storico del movimento operaio e contadino nel Lazio meridionale Maurizio Federico, scomparso a Frosinone nell’agosto del 2022.
Quando mi è stato proposto di presentare ad Arce, nella sede del Centro studi Bernardo Nardone, il nuovo libro di Nando Simeone Ottobre 1917 e il Biennio Rosso 1919-1920. La rivolta contadina nella Terra di Lavoro di Caserta, ho avuto subito la convinzione che forse non c’era posto più appropriato per farlo, per diversi validissimi motivi.
Intanto perché il libro ripercorre in toto il periodo in cui operò l’avv. socialista prima, comunista poi Bernardo Nardone, a cui il centro studi è intitolato, ma anche perché il titolo del libro riportava inevitabilmente al ricordo di Maurizio Federico e al suo Il Biennio Rosso in Ciociaria 1919-1920 pubblicato nel 1985 e in cui è presente una corposa storiografia del movimento operaio e contadino nel Lazio meridionale curata da Gioacchino Giammaria.
Uno dei progetti a cui teneva tantissimo Maurizio era proprio l’ampliamento di quella storiografia così ben delineata da Giammaria, oramai ferma però al 1985; e voleva farlo proprio attraverso una giornata di studio, organizzata di concerto con il Centro studi Bernardo Nardone, che coinvolgesse storici, studiosi, ricercatori e semplici appassionati di storia del Lazio meridionale.
Tutto ciò era stato programmato per il mese di settembre del 2022. Non ce n’è più stato il tempo!
L’occasione ci è stata fornita da Nando Simeone, psicologo di origine contadina, da sempre impegnato politicamente, che è stato tra i protagonisti del movimento della Pantera e delle mobilitazioni che sfociarono nelle giornate di contestazione al vertice G8 di Genova del 2001.
2ª giornata-studio per Maurizio Federico
È stato dirigente e consigliere del Partito della Rifondazione Comunista dal 2003 al 2008 e vicepresidente del consiglio Provinciale di Roma; membro del Direttivo nazionale Filcams Cgil, del Direttivo regionale Cgil Roma e Lazio e dell’Esecutivo nazionale “Riconquistiamo Tutto”. È stato tra i fondatori di Sinistra Critica, oggi Sinistra Anticapitalista.
È tutt’ora membro dell’Assemblea generale della Filcams CGIL di Roma ed è presidente della casa editrice Karl&Rosa.
Tra le sue pubblicazioni, La democrazia Partecipativa di Raul Pont del 2005, Gli studenti della Pantera. Storia di un movimento rimosso del 2010 e 1968 La Rivolta Necessaria del 2018. Nel 2019 ha curato il libro Rosa Luxemburg, Socialismo o barbarie (La crisi della socialdemocrazia).
Dopo un accorato e nutrito ricordo di Maurizio Federico da parte di Angelino Loffredi, giornalista e scrittore, che ha rimarcato come entrambi, per più di trenta anni, abbiano condiviso le stesse idee e lo stesso impegno nel PCI, un uditorio numeroso ed attento si è immerso nella storia del xx secolo, esplorando il tessuto delle lotte sociali, l’importanza dell’intreccio tra la rivolta operaia e quella contadina e il contesto europeo in cui tutto ciò si è verificato.
Magistralmente moderati da Giovanni Martini, dell’Associazione culturale Fabrateria, si sono susseguiti gli interessanti interventi di Alessandro Marcuccilli, fondatore e Rettore dell’Università popolare Antica Terra di Lavoro che ha relazionato su Questione meridionale e il biennio rosso; il giornalista e scrittore Fernando Riccardi su “La protesta femminile in alta Terra di Lavoro nel 1917; il giornalista e storico sociale Pino Pelloni, segretario generale della Fondazione Levi Pelloni di Roma su La rivoluzione di ottobre 1917 vista dai socialisti italiani nell’inedito racconto di Camilla Ravera.
Infine Nando Simeone ha illustrato come la sua ultima pubblicazione ripercorre le radici delle rivolte contadine che plasmarono il destino della provincia di Caserta durante il biennio rosso, il ruolo delle forze produttive mature, dei rapporti di classe e dell’ecosistema sociale nel contesto del periodo e come il fascismo ha rappresentato la vendetta e la reazione della classe dominante in risposta al panico che aveva provato nel settembre 1920.
Su questi ed altri temi si è aperta una costruttiva discussione che ha coinvolto tutto il pubblico presente.
Alla luce di tutto ciò possiamo sicuramente affermare che la storiografia del movimento operaio e contadino nel Lazio meridionale, tanto cara a Maurizio Federico, si arricchisce oggi della pubblicazione di Nando Simeone “Ottobre 1917 e il Biennio Rosso 1919-1920. La rivolta contadina nella Terra di Lavoro di Caserta“.
Non avevamo modo migliore per ricordarlo e onorarlo.
Articolo tratto da: https://www.unoetre.it/2024/05/08/2a-giornata-studio-per-maurizio-federico/
A spasso con Bruno nel Secolo Breve – recensione del libro “L’arte popolare” di Bruno De Angelis
Di Francesco Tranfaglia
Quando mi capita di riflettere su quel periodo storico di circa 75 anni che intercorre tra la Prima Guerra Mondiale e la Caduta del Muro di Berlino, che lo storico Hobwsbawn ha definito assai felicemente il Secolo Breve, coi suoi sconvolgimenti, le sue tragedie, le sue rivoluzioni, i grandi orrori e le incredibili speranze, mi viene da chiedermi cosa facevano, cosa pensavano, cosa provavano le persone comuni, quelle che fanno la storia ma non finiscono sui libri di storia.
Accade che qualche risposta a domande di questo genere le si possa trovare su un quadernetto recuperato in un cassetto, vergato a mano poesia dopo poesia, racconto dopo racconto, anno dopo anno, da un figlio, amico, soldato, lavoratore, marito, padre e infine nonno. È questo il caso del libro che il figlio di Bruno De Angelis ha recuperato nel cassetto del padre. Ce lo propone aggiungendovi una cornice narrativa e immagini accattivanti.
Quello che prima di tutto colpisce leggendo le righe di questo libricino è il senso di leggerezza di spirito associata a una grande intensità di sentimenti. A dare questa impressione contribuisce sicuramente l’alternarsi delle rime ai racconti brevi, dei temi lievi a quelli più impegnativi, e soprattutto del romanesco all’italiano. Un romanesco leggero, colloquiale, che trasmette un’ironia sempre priva di malanimo.
Seguiamo Bruno nel suo percorso nel Secolo Breve. Lo incontriamo in una caserma, chissà se in attesa di partire per il fronte. Ci racconta la visita della madre, che ha il sapore di un ultimo incontro. Nel dialogo pudico riecheggia l’immutabile dei rapporti madri/figli che passa sempre per la preoccupazione delle prime per la qualità e la quantità del cibo.
Lo ritroviamo qualche decennio dopo, lavoratore dell’epoca fordista, con le sue precise scansioni tempo di lavoro/tempo di riposo, raccontare sia l’alienazione dell’ufficio sia la liberazione delle vacanze. Oggi che viviamo sospesi tra un’eterna vacanza e la reperibilità senza orari, non possiamo che provare un po’ di invidia per chi timbrava un cartellino orologio, segno ambivalente di schiavitù ma anche di garanzia.
Bruno ci lascia vedere quanto siano stati centrali per lui i legami familiari. Un albero di amore che parte dalla madre, passa dall’amata moglie, con cui celebra i 40 anni di matrimonio con la solita tenera ironia, ai figli e ai nipoti per i quali trabocca di orgoglio. Anche la politica irrompe dalla porta della famiglia, quando Bruno esprime in versi tutta la sua rabbia e il senso di ingiustizia per il pestaggio del figlio da parte dei fascisti. Molto toccante la descrizione del parto della figlia in cui coglie con acutezza l’angoscia che proviamo noi maschi in quel momento in cui siamo costretti ad assistere a bordo campo all’enormità e al dolore dell’evento della nascita di una nuova vita.
Leggendo il capitolo sulle cerimonie ci viene voglia di trovarci assieme a Bruno, il re delle feste, che non mancava mai di celebrare un matrimonio, un anniversario, una prima comunione, con simpatici versi in romanesco, “pijate per culo” che i destinatari avranno sicuramente apprezzato. Nel libro troviamo sei di queste perle, ma sappiamo dal figlio che ne ha scritte e donate tantissime ai parenti e agli amici, un peccato che siano andate disperse.
Il libro parla di questo e di molte altre cose. Quando ho finito di leggerlo ho immaginato Bruno attraversare il Secolo Breve, sorridente e mai scoraggiato, abbracciato fisicamente a familiari e amici, ma virtualmente a tutto quel popolo che chiamiamo umanità.
Esplorando “Ottobre 1917 e il Biennio Rosso”: Un Viaggio nel Cuore della Rivoluzione
di Leonardo De Angelis
Il passato è spesso il nostro migliore maestro, e “Ottobre 1917 e il Biennio Rosso” ci offre un prezioso viaggio nel tempo, trasportandoci nell’epoca tumultuosa che ha segnato il destino di intere nazioni. Questo saggio, scritto con maestria e profondità, ci immerge nelle sfide, nei trionfi e nelle contraddizioni di un periodo cruciale nella storia mondiale.
L’autore, Nando Simeone, esperto nel campo della storia contemporanea, offre un’analisi approfondita e documentata, arricchendo il lettore con una prospettiva unica su eventi che hanno plasmato il corso del XX secolo.
Il capitolo introduttivo di “Ottobre 1917 e il Biennio Rosso” si apre con lo scenario devastato della Prima Guerra Mondiale. La Grande Guerra, con la sua immane perdita di vite e risorse, ha plasmato il panorama politico ed economico mondiale in modi che avrebbero avuto ripercussioni per anni a venire.
Prima guerra Mondiale: Il saggio inizia collocando il lettore negli anni della Prima Guerra Mondiale, un conflitto che ha cambiato il volto del mondo e ha gettato le basi per le successive agitazioni sociali. Viene in particolare sottolineato dall’autore la fase di attendismo iniziale dell’Italia prima del suo coinvolgimento. Questa fase di esitazione politica diventa un elemento cruciale, influenzando non solo l’andamento del conflitto ma anche le dinamiche sociali che avrebbero caratterizzato il successivo Biennio Rosso. L’autore mette in luce come le decisioni prese in quel periodo abbiano plasmato il corso degli eventi, offrendo una prospettiva chiara sulla complessità delle scelte politiche e sulle loro conseguenze.
Conseguenze della Guerra: Il capitolo introduttivo svela come il Biennio Rosso non sia emerso dal vuoto, ma piuttosto come una reazione ai travagliati anni della guerra e delle sue conseguenze. Le tensioni sociali e politiche precedentemente sopite esplodono sulla scena mondiale, gettando le basi per le rivoluzioni e le agitazioni che seguiranno.
Questo approccio consente ai lettori di comprendere il contesto più ampio in cui si inseriscono gli eventi del Biennio Rosso, fornendo una visione completa della catena di eventi che ha plasmato il XX secolo. “Ottobre 1917 e il Biennio Rosso” si presenta così non solo come un resoconto storico delle rivoluzioni, ma come un’esplorazione delle radici profonde che le hanno generate.
“Ottobre 1917 e il Biennio Rosso” non è semplicemente una cronaca della Rivoluzione Russa, ma un viaggio affascinante attraverso il tumulto globale che ha caratterizzato il periodo. Questo saggio si spinge oltre i confini della Russia, esplorando le agitazioni popolari che hanno attraversato nazioni chiave come Germania, Gran Bretagna, Italia, Ungheria e gli Stati Uniti d’America.
Germania: Il caos che seguì la fine della prima guerra mondiale è magistralmente analizzato, portando alla luce le rivolte e i fermenti politici che avrebbero alla fine contribuito all’ascesa del nazismo. L’autore ci guida attraverso le strade di Berlino e delle altre città tedesche, rivelando la complessità delle forze politiche e sociali in gioco.
Gran Bretagna: Anche nell’Impero Britannico, il periodo successivo alla prima guerra mondiale fu caratterizzato da tensioni sociali e sconvolgimenti politici. “Ottobre 1917 e il Biennio Rosso” offre uno sguardo penetrante su come la Gran Bretagna affrontò il post-guerra, dalle lotte sindacali ai cambiamenti politici che avrebbero plasmato il suo futuro.
Italia: La storia tumultuosa dell’Italia durante il Biennio Rosso è dipinta con tocchi vibranti. Le lotte contadine, le occupazioni di fabbriche e l’ascesa del movimento socialista sono esaminati con attenzione, rivelando la complessità delle dinamiche italiane durante questo periodo cruciale.
Ungheria: Con il crollo dell’Impero Austro-Ungarico, l’Ungheria si trovò al centro di rivolte e cambiamenti politici. Il saggio ci conduce attraverso gli eventi che portarono alla breve ma intensa Repubblica Sovietica Ungherese, fornendo un’analisi approfondita delle sfide e delle speranze di quei giorni tumultuosi.
Stai Uniti d’America: Nel cuore del libro, l’autore esplora le dinamiche degli Stati Uniti nel periodo successivo alla prima guerra mondiale. Dal Red Scare ai movimenti sindacali, il saggio offre una prospettiva ricca su come gli Stati Uniti affrontarono le conseguenze del conflitto mondiale e le crescenti tensioni sociali.
Questo approccio globale rende “Ottobre 1917 e il Biennio Rosso” non solo una storia sulla Rivoluzione Russa, ma un’opera che getta uno sguardo lucido sulla complessità dei cambiamenti che hanno attraversato il mondo intero durante quel periodo straordinario.
Attraverso una narrazione avvincente, il saggio esamina le dinamiche politiche, sociali ed economiche che hanno portato all’ascesa della Rivoluzione Russa e alle ondate di cambiamento che hanno attraversato l’Europa nel Biennio Rosso. Dai moti di piazza alle lotte operaie, ogni pagina è un viaggio nel cuore pulsante di un periodo rivoluzionario.
“Ottobre 1917 e il Biennio Rosso” non solo si distingue per il suo contenuto sostanziale, ma anche per lo stile narrativo unico adottato dall’autore, Nando Simeone. La caratteristica più distintiva di questo saggio è l’uso magistrale di uno stile simile a quello di una cronaca giornalistica, che offre ai lettori un’esperienza immersiva e dettagliata dei momenti cruciali della storia.
Approccio Cronachistico: L’autore adotta un approccio cronachistico che trasporta il lettore direttamente nel cuore degli eventi. Ogni pagina è intrisa di dettagli che catturano l’essenza del periodo, dalle descrizioni vivide delle manifestazioni di piazza alle interviste virtuali con figure chiave. Questo stile conferisce al saggio un ritmo incalzante, come se il lettore fosse testimone diretto delle rivoluzioni e delle agitazioni globali.
Dettagli vividi: Gli eventi storici prendono vita attraverso dettagli vividi e una ricchezza di informazioni che trasformano la lettura in un’esperienza coinvolgente. L’autore non si limita a narrare fatti, ma si immerge nei dettagli più intimi, portando alla luce le emozioni, gli scontri ideologici e gli intrecci personali che hanno caratterizzato il periodo.
Personaggi in Primo Piano: Lo stile cronachistico mette in risalto non solo gli eventi storici, ma anche le figure chiave che li hanno plasmati. L’autore presenta i protagonisti e gli antagonisti di questo periodo turbolento in modo avvincente, offrendo ritratti dettagliati che permettono al lettore di comprendere a fondo le loro motivazioni e il loro impatto sulla storia.
Una Narrazione Strutturata: L’autore utilizza uno stile di narrazione strutturato che facilita la comprensione complessiva della storia. Ogni capitolo è come una sezione di giornale ben articolata, con titoli accattivanti, sottotitoli chiari e un flusso narrativo che guida il lettore attraverso il labirinto degli eventi storici.
L’influenza di Rosa Luxemburg: Nel quadro complesso di “Ottobre 1917 e il Biennio Rosso”, è essenziale sottolineare l’influenza cruciale di figure chiave come Rosa Luxemburg. La sua presenza intellettuale e politica ha permeato il periodo di agitazioni sociali e rivoluzioni, aggiungendo un elemento di profondità e riflessione al panorama politico dell’epoca.
La teorica marxista e leader socialista Rosa Luxemburg, con la sua critica acuta al capitalismo e il suo impegno per l’internazionalismo, ha fornito un contributo fondamentale alla comprensione dei moti rivoluzionari. La sua visione radicale e la difesa di un socialismo che abbracciasse la libertà individuale e la democrazia hanno avuto un impatto duraturo sulla sinistra mondiale.
L’autore di “Ottobre 1917 e il Biennio Rosso” esplora anche il ruolo e l’eredità di Rosa Luxemburg nel contesto delle agitazioni e rivoluzioni trattate nel libro, riconoscendo la sua importanza nel plasmare gli eventi dell’epoca. La sua presenza intellettuale e il suo attivismo hanno aggiunto una prospettiva unica a un periodo che ha segnato profondamente la storia mondiale.
Echi di Epoca: La scelta di uno stile cronachistico non è solo un artificio narrativo, ma un’immersione totale nell’atmosfera dell’epoca. L’autore cattura le sfumature linguistiche, le citazioni dirette e le peculiarità culturali del periodo, trasportando il lettore indietro nel tempo.
In sintesi, “Ottobre 1917 e il Biennio Rosso” non solo offre una prospettiva storica approfondita, ma lo fa con uno stile narrativo che eleva la narrazione a una forma d’arte. L’autore utilizza la precisione di una cronaca giornalistica per trasmettere la complessità e l’intensità di un periodo che ha scosso le fondamenta del mondo moderno.
“Come scrive Simeone, ‘Ottobre 1917 è un punto di svolta che ha scosso il mondo, aprendo la strada a un Biennio Rosso che avrebbe segnato il destino delle società europee per decenni.’”
Elementi Unici: Uno Sguardo Dettagliato alla Situazione Italiana – Lotte Contadine, Partito Socialista e la Nascita del Partito Comunista: Mentre “Ottobre 1917 e il Biennio Rosso” offre un panorama globale delle agitazioni del periodo, l’autore si sofferma con particolare attenzione sulla situazione italiana, esaminando approfonditamente le lotte contadine nella Terra di Lavoro di Caserta e i cambiamenti politici che ne sono derivati.
Lotte Contadine nella Terra di Lavoro di Caserta: Uno degli aspetti distintivi del saggio è l’analisi dettagliata delle lotte contadine nella Terra di Lavoro di Caserta. L’autore getta luce sulle condizioni difficili dei contadini, la loro lotta per la terra e le rivendicazioni di giustizia sociale. Attraverso testimonianze dirette, l’opera offre uno sguardo intimo su come queste lotte abbiano plasmato il tessuto sociale e politico dell’Italia.
Ruolo del Partito Socialista: L’autore esplora il ruolo centrale del Partito Socialista Italiano in questo contesto. Con uno sguardo acuto, il saggio delinea come il PSI sia stato coinvolto nelle dinamiche delle lotte contadine, fornendo un’analisi approfondita del suo ruolo nella formazione delle rivendicazioni sociali e politiche che hanno caratterizzato il periodo.
Nascita del Partito Comunista: Il capitolo dedicato alla situazione italiana approfondisce la nascita del Partito Comunista Italiano, un momento chiave che ha ridefinito il panorama politico italiano. L’autore analizza i fattori che hanno portato alla sua formazione, esplorando le influenze ideologiche, le figure chiave coinvolte e il contesto storico in cui è emerso.
Intrecci Politici e Sociali: L’opera svela gli intricati legami tra le lotte contadine, il Partito Socialista e la nascita del Partito Comunista, offrendo al lettore una comprensione completa di come questi elementi abbiano contribuito alla formazione dell’Italia del Biennio Rosso. I dettagli forniti trasformano il saggio in un’indagine approfondita delle forze che hanno plasmato la storia italiana di quel periodo.
Gli Arditi del Popolo: Al centro di ‘Ottobre 1917 e il Biennio Rosso’, risplende anche la figura degli Arditi del Popolo, coraggiosi protagonisti di un capitolo spesso trascurato della storia. La loro resistenza coraggiosa e determinata emerge come un simbolo della lotta popolare, incanalando la speranza di un cambiamento sociale e politico durante un periodo di fervente trasformazione
Risonanza Globale: Nonostante la focalizzazione sulla situazione italiana, l’autore collega abilmente questi eventi alle dinamiche globali, evidenziando come le lotte contadine, il ruolo dei partiti socialisti e la nascita dei partiti comunisti abbiano avuto risonanza oltre i confini nazionali, contribuendo a definire il panorama politico internazionale del periodo.
In questo modo, “Ottobre 1917 e il Biennio Rosso” si distingue non solo per la sua analisi dettagliata della situazione italiana ma anche per la capacità di connettere gli avvenimenti locali a una comprensione più ampia delle dinamiche globali dell’epoca.
Dopo essersi immersi nelle pagine di questo saggio, ci si trova inevitabilmente a riflettere sulla fragilità e la potenza dei movimenti rivoluzionari. L’autore ci guida con maestria attraverso un panorama complesso, portandoci a comprendere le radici profonde dei cambiamenti che hanno plasmato il nostro mondo.
Chiamata all’Azione: L’Ecosocialismo come Via d’Uscita per le Masse Popolari: Il capitolo conclusivo di “Ottobre 1917 e il Biennio Rosso” pone il lettore di fronte a un cruciale interrogativo: quale strada percorreranno le masse popolari nel tumulto della storia? L’autore, Nando Simeone, suggerisce una risposta chiara e impegnativa: l’unica via d’uscita è quella dell’ecosocialismo.
Un monito per il Futuro: L’autore non si limita a essere uno storico osservatore del passato; piuttosto, utilizza la lente della storia per proiettare un monito verso il futuro. In un mondo che affronta sfide ambientali, economiche e sociali sempre più urgenti, l’ecosocialismo emerge come una guida per le masse popolari che cercano una via d’uscita.
Implicazioni dell’Ecosocialismo: L’autore delinea le implicazioni profonde dell’ecosocialismo come un paradigma che non si limita alla giustizia sociale, ma integra anche la sostenibilità ambientale. Nell’affrontare le questioni della disuguaglianza economica e dell’oppressione, l’ecosocialismo si presenta come una risposta che tiene conto della necessità di preservare e rigenerare il nostro pianeta.
Riflessione Critica sulla Storia: L’opera invita il lettore a una riflessione critica sulla storia, mettendo in discussione il modello di sviluppo che ha portato a situazioni di crisi e sconvolgimenti sociali. La chiamata all’azione è quindi intrisa di una prospettiva orientata al cambiamento, spingendo il lettore a considerare l’ecosocialismo come un’alternativa necessaria.
Partecipazione Attiva: La chiamata all’azione non è solo un invito a una riflessione passiva, ma un appello a una partecipazione attiva. L’autore suggerisce che comprendere la storia non è sufficiente; occorre impegnarsi attivamente nel plasmare il futuro. L’ecosocialismo diventa quindi non solo un concetto astratto, ma una strada pratica da percorrere attraverso il coinvolgimento diretto nella costruzione di un mondo più giusto e sostenibile.
La visione di Nando Simeone: L’autore, con la sua profonda comprensione della storia e delle dinamiche sociali, pone l’ecosocialismo al centro della visione di un futuro migliore. La sua chiamata all’azione diventa un invito a tutti coloro che desiderano un cambiamento positivo a aderire a questa visione, a contribuire attivamente alla costruzione di una società che rispetti sia le persone che il pianeta.
In conclusione, “Ottobre 1917 e il Biennio Rosso” non è solo una cronaca storica, ma una pietra miliare che invita il lettore a riflettere sul passato e a impegnarsi nel presente. L’ecosocialismo si presenta come una guida per le masse popolari, indicando una strada possibile verso un futuro più equo, sostenibile e giusto. La chiamata all’azione diventa così un invito a unirsi a questa visione e a contribuire concretamente alla costruzione di un mondo migliore per tutti.