Il tuo carrello è attualmente vuoto!
Di Marisa Manno
L’evento è avvenuto nella sala della biblioteca comunale di San Donato, in provincia di Lecce, alla presenza del sindaco Alessandro Quarta, del consigliere delegato alla biblioteca Antonio Luceri e di decine di cittadine e cittadini dello stesso paese ma anche di Lecce e di altri paesi vicini.
Il prof. Maurizio Nocera, poliedrico intellettuale salentino, scrittore, poeta, storico e ricercatore, ha introdotto la serata parlando del romanzo storico, tipologia scelta dall’autrice per il suo lavoro e della forma dialogica che spesso contraddistingue le narratrici femminili. Si è soffermato sull’importanza di trattare il tema del colonialismo e della guerra, soprattutto in un momento come quello attuale in cui gli eventi rischiano di portarci verso un altro conflitto mondiale enormemente più disastroso. “Il colonialismo non è affatto terminato,” ha affermato Nocera “prosegue l’aggressione di superpotenze e potenze regionali per accaparrarsi risorse e territori”.
Ha dato poi la parola al consigliere Luceri che ha sottolineato l’importanza di conservare e trasmettere la memoria di quanto è accaduto nel periodo analizzato dall’autrice e soprattutto del vissuto dei nostri stessi concittadini che spesso, malauguratamente, tendiamo a trascurare.
L’editore Nando Simeone ha parlato degli obiettivi della Casa Editrice Karl&Rosa da lui diretta, della necessità di recuperare documenti e analisi compiute da storici ed intellettuali del secolo scorso e dell’800 per leggere correttamente il presente. In questa direzione si collocano anche narrazioni degli eventi che hanno interessato il nostro passato e che influenzano ancora la nostra vita attuale.
La serata è proseguita con domande all’autrice che ha espresso il proprio rammarico per non aver raccolto in tempo le testimonianze di Vittorio, il personaggio principale del libro. Il lavoro di ricostruzione di quel pezzo di vissuto, che va dal 1938 al 1946, è stato piuttosto lungo ed ha compreso ricerche negli archivi locali, lettere alla Croce Rossa Internazionale di Ginevra, all’Archivio di Stato, al Campo di Concentramento di Zonderwater, in Sudafrica, letture di libri pubblicati sull’argomento e ricerche online. “Sulla rete” ha affermato l’autrice “si trovano tantissimi diari di prigionieri, racconti autobiografici, studi relativi a quel periodo, fotografie e filmati. Se si vuole sapere davvero si trova moltissimo”.
L’autrice ha spiegato perché la scelta di Tale nel titolo. Tale è naturalmente Vittorio Manno, ma Tale erano tutti i soldati così nominati sui fogli militari. Quindi, uno come tanti, uno delle centinaia di giovani chiamati a prestare il servizio militare e poi a combattere in difesa della patria.
Per questo il personaggio di Vittorio è circondato da un gruppo di genieri pugliesi e un napoletano con i quali condivide vicende e problematiche.
Il prof. Nocera non ha mancato di fare domande “difficili” all’autrice come quella sulla scelta di parlare poco delle donne in tutta la sua narrazione. ”In realtà” risponde l’autrice “questo è un libro ‘gemello’ del precedente lavoro ‘La Lenarda’ che tratta dello vicende dello stesso periodo, dal punto di vista di Giulia. Quindi, tutto al femminile”.
Un’altra domanda “difficile” riguarda il prossimo lavoro. L’autrice scriverà dell’esperienza che ora la tiene impegnata in un collettivo di Donne per la Palestina? “Concentriamoci sulle cose da fare oggi,” risponde Marisa Manno “è importante ora informare su quello che sta accadendo a Gaza, in Cisgiordania, in Libano e in Siria. Cerchiamo di farlo dando la parola direttamente a chi cerca di sopravvivere in quella situazione disastrosa. Vi sono giovani donne, presenti anche in questa sala, che potranno scrivere di questo”.
Il sindaco chiude l’incontro ribadendo il suo impegno a sostenere tutte le iniziative culturali che caratterizzano il paese di San Donato come “città d’arte”, ancor più convintamente quando un libro si riferisce proprio alla storia dei concittadini e al territorio.